Un mondo invisibile, costituito da un complesso ecosistema di microrganismi, vive in simbiosi con noi sin dalla nascita. Questo insieme di microrganismi noto come microbiota, svolge un ruolo fondamentale per la nostra salute e il nostro benessere. Il patrimonio genetico posseduto dal microbiota è definito microbioma. In questo articolo scopriremo la sottile differenza fra microbiota e microbioma e analizzeremo i fattori che rendono questi microrganismi così importanti per la nostra salute.
Differenze tra microbiota e microbioma
Microbiota è il termine che si riferisce a una popolazione di microrganismi che colonizza uno specifico ambiente in un determinato tempo. Il microbiota umano può essere definito quindi come l’insieme dei microrganismi che vivono in simbiosi con il nostro organismo. Questi microrganismi popolano varie aree del corpo umano tra cui la pelle, la bocca, l’intestino e altre mucose. Si stima la presenza di circa 38.000 miliardi di batteri.
Microbioma è il termine usato per indicare l’insieme del materiale genetico del microbiota, cioè i geni contenuti nel proprio DNA, che quest’ultimo è in grado di esprimere. Tali geni sono fondamentali per il nostro organismo, in quanto contengono le istruzioni per la sintesi di alcune molecole che il corpo non riesce a produrre autonomamente. Questi geni cooperano con il nostro genoma e lo integrano come se fosse un secondo genoma.
Il recente sviluppo dell’analisi metagenomica, ha fortemente contribuito all’aumento delle ricerche su microbiota e microbioma, permettendo di scoprire la fitta trama di interazioni tra microrganismi e uomo.
Il microbiota intestinale
Il microbiota intestinale è la parte più consistente del microbiota umano e si compone di circa 500 specie di batteri, oltre a lieviti, parassiti e virus. Sono quattro le specie principali di batteri che compongono il microbiota intestinale: Firmicutes e Bacteroides rappresentano circa il 90% della popolazione totale. La composizione della flora batterica è specifica per ogni individuo, non è statico nella sua composizione ma al contrario, va incontro a numerose modificazioni nel corso della vita dell’individuo.
L’origine del microbiota intestinale risale al momento del parto, durante la vita intrauterina infatti, l’intestino del feto è completamente sterile. La sua colonizzazione da parte di batteri, sia buoni che cattivi, avviene quindi dai primi istanti di vita. Il canale del parto è ricco di microrganismi appartenenti alla madre, che si trasferiscono inevitabilmente al bambino, iniziando l’attività di colonizzazione. Sembra che anche l’allattamento al seno favorisca un migliore sviluppo della flora microbica, che si evolve nel tempo e si completa progressivamente durante il corso della vita, fino alla terza età, periodo in cui si è più soggetti alle sue possibili alterazioni.
Il microbiota viene più o meno significativamente alterato da fattori esterni come la dieta, il tipo di parto o il tipo di microrganismi presenti nell’ambiente quotidiano. La condizione di equilibrio del microbiota, definita eubiosi, è fondamentale per il nostro stato di salute.
Perché è importante?
Il microbiota svolge funzioni fisiologiche, metaboliche e immunologiche fondamentali per mantenere uno stato di benessere fisico e mentale. Un microbiota sano è costituito da diverse specie di microbi, ciascuna in buona quantità, con una prevalenza maggiore di specie benefiche per l’uomo e in equilibrio tra loro. Il microbiota intestinale svolge diverse funzioni fondamentali all’interno dell’organismo umano:
- Regola la funzionalità intestinale e la digestione degli alimenti
- Sintetizza vitamine essenziali per la salute e consente l’assorbimento di minerali come ferro, calcio e magnesio
- Concorre allo sviluppo e alla regolazione del sistema immunitario
- Protegge l’organismo dall’insorgenza di numerose patologie
- Influenza le funzioni cognitive e psichiche
Il microbiota intestinale è in grado di presiedere a tutte queste funzioni, a condizione che si trovi in uno stato di equilibrio. Quando l’eubiosi viene a mancare, si passa ad una condizione di disbiosi, che è alla base di fenomeni di infiammazione cronica della mucosa intestinale, elemento scatenante dei principali disturbi intestinali. Inoltre l’alterazione prolungata del microbiota può concorrere all’insorgenza e alla progressione di numerose patologie locali e non: patologie metaboliche, cardiovascolari, infiammatorie, neurologiche, psichiche e oncologiche.
Ma quali sono i fattori che concorrono maggiormente all’alterazione della flora microbica intestinale? Sono molteplici e comprendono: le infezioni gastrointestinali, le cure farmacologiche (in particolare gli antibiotici), i cambiamenti di regime alimentare, l’assunzione di bevande o cibi contaminati da patogeni, la perdita di peso, i difetti metabolici e infine ansia e stress.
Come ripristinare il microbiota intestinale?
Ripristinare la condizione di eubiosi del microbiota intestinale non è un’impresa semplice. L’impiego di prebiotici e integratori di probiotici può coadiuvare il ripristino della normale flora batterica intestinale.
I prebiotici sono sostanze naturalmente presenti in diversi alimenti, capaci di raggiungere inalterati il colon, dove vengono utilizzati come “nutritivi” da alcuni gruppi batterici, incrementando il numero di batteri “buoni” e riducendo i potenziali patogeni.
I probiotici, sono invece microrganismi vivi, di origine batterica non patogena, che si trovano naturalmente in alcuni alimenti o in forma di integratori e che hanno la funzione di arricchire la flora intestinale e potenziare le difese immunitarie.
Il microbiota rappresenta un affascinante universo microscopico che gioca un ruolo vitale nella nostra salute. Prendersene cura significa prendersi cura di sé stessi, migliorando la digestione, rafforzando il sistema immunitario e persino influenzando positivamente il nostro umore.
Continuate a seguire il mio blog per scoprire ulteriori approfondimenti su questo incredibile mondo invisibile!